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OGNI GIORNO E' UN PIACERE STARLE ACCANTO



Non si possono raccontare in poche parole gli avvenimenti in ormai diciotto anni di malattia di mia madre che a 70 anni ha cominciato con immaginari problemi fisici curati dal suo medico come una forma di ansia/depressione fino al momento dell'inizio delle allucinazioni. Anche in quel momento il neurologo non ha riconosciuto la demenza o Alzheimer che già insidiavano la sua mente. Aggressività, paure, allucinazioni non so quello che più mi ha sconvolto ma di certo quando le è stata finalmente diagnosticata la malattia mi è stato chiaro che il suo non era un problema psichico ma fisico e pertanto (non so perché) per me più accettabile e da affrontare in maniera totalmente diversa di come avevo fatto fino a quel momento.
L'insistenza e a volte l'insofferenza con cui le dicevo di reagire alle sue crisi finalmente si è smussata e nonostante il grande dolore dentro di me ho cominciato (informandomi ovunque mi fosse possibile) ad accettare questa sua e mia nuova vita.
Nonostante questo ho dovuto, ormai sette anni fa, ricorrere al ricovero in una struttura protetta e da allora la nostra vita è davvero cambiata. La malattia ha continuato a progredire e lei a ritornare bambina ma il nostro rapporto si è rafforzato ed ha trovato un nuovo equilibrio.
La struttura, con tutti i problemi di una comunità, è molto valida dal profilo umano e le persone che vi lavorano sono diventate per noi una famiglia allargata. Vado da lei due volte al giorno e l'aiuto in tutto quello che ormai non riesce più a fare ma il suo sorriso e i suoi discorsi, il più delle volte incomprensibili, con cui riusciamo nonostante tutto a comunicare riescono a darmi una serenità che nei momenti più duri non avrei mai creduto possibile.
E' impossibile non pensare, avendo ormai lei 88 anni, e vedendo spegnersi pian piano altre persone a cui mi sono nel frattempo affezionata, a cosa succederà il giorno dopo alla mia "birichina" o "topolino" ma lo faccio per la sua età e non per la sua malattia ed ogni giorno è un piacere starle accanto adeguando il mio approccio e comportamento ai suoi cambiamenti.
Naturalmente ci sono ancora momenti difficili ma riesco ancora a godere di moltissimi momenti con lei (una passeggiata, naturalmente con la sedia a rotelle, in giardino e forse anche questa estate potremo ancora gustare un gelato in centro o girare fra le bancarelle del mercato cittadino) ed anche di qualche giorno di vacanza e serenità con mio marito.

Agnese


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