Alzheimer Italia - Federazione delle 
Associazioni Alzheimer d'Italia
 

PER CHI ASSISTE IL MALATO

PARTE TERZA
Cambiamenti d'umore e di comportamento

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Depressione
John non si era stupito che sua moglie sembrasse triste e avesse perso interesse per il lavoro a maglia, data la sua malattia e le difficoltà in sui si trovava. Ma il personale del centro diurno sospettò che fosse depressa. La supposizione si rivelò giusta e, dopo pochi mesi di terapia antidepressiva, essa aveva un aspetto molto più sereno e aveva persino ripreso a lavorare a maglia.
Il medico chiese a mio marito se aveva sintomi di depressione, come perdita di interesse e di appetito, insonnia o senso di inutilità. Jim rispose di no a tutto, ma io pensai tra me “Forse sono io depressa”. Più tardi parlai con il medico e lui mi mise in contatto con qualcuno che poteva aiutarmi.
 

Se il malato di demenza è triste e non prova alcun interesse, si può pensare che si tratti di una reazione naturale, ed entro certi limiti lo è. Dopo tutto, il malato deve affrontare molte perdite e può darsi che si senta giù di morale per la sua dipendenza dagli altri. Anche noi possiamo essere rattristati dai cambiamenti e dalle perdite che accompagnano la malattia, guardare con pessimismo al futuro e sentirci soli. Sebbene sia logico aspettarsi una certa dose di scoraggiamento, è importante rendersi conto che da questo generico senso di malinconia, può svilupparsi una vera depressione. La depressione è una malattia che può essere curata. I malati di demenza che soffrono di depressione possono presentare ulteriori problemi di comportamento, come l'aggressività. È difficile capire la differenza tra la depressione e alcuni dei sintomi della malattia di Alzheimer. Ci sono però dei segni che, se riconosciuti, possono essere oggetto di cure specifiche che permettono di alleviare inutili sofferenze. Per questa ragione, in questo capitolo vedremo come è possibile riconoscere eventuali segni di depressione (del malato e di chi assiste) e come affrontarla.


 
Come riconoscere la depressione
 
  • Riconoscere i segni della depressione
  • Cercare le ragioni per cui il malato potrebbe essere depresso
  • Riconoscere gli improvvisi cambiamenti di comportamento e di atteggiamento, distinguendo i contenuti tipici della depressione da eventuali deliri o allucinazioni
 
Come affrontare la depressione
 
  • Consultare il medico e chiedergli informazioni su eventuali farmaci e terapie
  • Offrire al malato sostegno e comprensione
  • Cercare di interrompere il circolo vizioso della depressione


Come riconoscere la depressione
I malati di demenza che soffrono di depressione possono trovare difficoltà ad esprimere sentimenti complessi come la tristezza, la disperazione e il senso di inutilità. Nel tentativo di esprimere quello che provano, possono formulare frasi semplici come: "È finita" o "Non m'importa". Per coloro che soffrono di allucinazioni (vedi il capitolo "Allucinazioni e Deliri"), queste ruotano intorno a temi come il senso di colpa, la morte, le voci che accusano il malato di essere cattivo. Ci sono dei segni comuni da ricercare ("sintomi-chiave"). Non è necessario che un individuo presenti tutti questi sintomi per poter fare diagnosi di depressione. Altri sintomi, come la facilità al pianto e la cefalea, accompagnano talvolta la depressione, ma non sono di per sé indici di depressione.
La Tabella 7 riassume i sintomi chiave, i sintomi collaterali e le possibili concause della depressione.
Quando cerchiamo i segni della depressione, dobbiamo fare attenzione ai cambiamenti di comportamento del malato: ad esempio alle alterazioni dell'appetito, del sonno e dell'energia fisica. Anche un improvviso disinteresse per attività che prima erano gradite può essere un segno di depressione.

Tabella 7 - Depressione

Sintomi chiave
Umore depresso, perdita di interesse o di piacere, disturbi dell’appetito, disturbi del
sonno, difficoltà di concentrazione, astenia, agitazione o rallentamento, senso di
inutilità, senso di colpa ingiustificato, idee di suicidio o di morte, irrequietezza, idee
negative, ridotto livello di attività, chiusura in sé
Sintomi collaterali
Tendenza al pianto, ansia, sintomi fisici (cefalea, dolori), infelicità cronica (personalità
depressiva)
Possibili concause
Precedenti episodi depressivi, lutto, perdita del lavoro, isolamento sociale, vissuti di
abbandono o impotenza, altre patologie nelle quali vi sono sintomi di depressione
(cardiopatie, ictus, ipotiroidismo, disturbi metabolici, deficit di vitamina B12, cancro,
morbo di Parkinson).


Come affrontare la depressione
Consultare il medico e chiedergli informazioni
su eventuali farmaci e terapie

Se il medico ha formulato una diagnosi di depressione, può darsi che prescriva dei farmaci antidepressivi. Il ricorso al farmaco non deve essere considerato come l» «ultima spiaggia» dopo il fallimento di tutti gli altri tentativi, né il farmaco si deve considerare un toccasana. Al contrario, se prescritto correttamente e al momento giusto, il farmaco può dare al malato di demenza un benefico sollievo dai sintomi, che permette di esaminare insieme alcune delle cause che sono alla base della depressione. Non occorre preoccuparsi per aver fatto ricorso a un antidepressivo, dal momento che questi farmaci non danno assuefazione. Anche gli effetti collaterali sono oggi estremamamente ridotti, purché si usi il prodotto giusto nel dosaggio corretto.
È possibile che non si noti nell'immediato alcun miglioramento: possono infatti trascorrere anche due mesi prima che la terapia dia risultati concreti. Se il risultato è positivo, il medico potrà valutare se continuare la cura per un periodo piuttosto lungo, anche di diversi anni.
Offrire al malato sostegno e comprensione
A volte i malati di demenza hanno bisogno di parlare dei loro problemi. Se la persona che assistiamo è ai primi stadi della malattia, può esserle utile ricevere ascolto e consiglio. Anche se dimentica completamente di aver parlato dei propri problemi e di come si sente, ne avrà comunque ricavato almeno un temporaneo sollievo. Tuttavia, considerati i problemi di linguaggio, ogni genere di terapia che si basi sullo scambio verbale potrà essere applicata soltanto in un ristretto numero di casi e ai primi stadi della malattia.
Altre forme di terapia includono quelle basate sulla musica e sull'arte. Lo specialista potrà indicare il terapeuta più adatto, ma è importante trovarne uno che capisca i bisogni particolari dei malati di demenza.
Cercare di interrompere il circolo vizioso della depressione
Le persone che soffrono di depressione si lasciano facilmente prendere in un circolo vizioso, soprattutto se sono anche malate di demenza. Esse perdono la capacità di fare molte cose che prima facevano con gioia e dipendono pesantemente dagli altri. Se gli altri non si rendono conto del problema e non incoraggiano e stimolano le attività, il circolo vizioso si perpetua. Può essere perciò importante incoraggiare attivamente il malato di demenza a prendere parte alle attività che prima gli piacevano, aiutandolo se necessario e magari trovando nuove attività ed interessi. (vedi il capitolo “Attività fisiche e ricreative”). Aiutare il malato ad avere un ruolo più attivo nelle decisioni che lo riguardano gli darà un senso di maggiore importanza e avrà un impatto positivo sul suo umore.

Ultimo aggiornamento di questa pagina 15 novembre 2007

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