Logo Alzheimer Italia

VI PREGO, PUBBLICATE QUESTE PAROLE ...



Vi prego pubblicate queste parole ... possibile che non ci sia nessuno che dica che non ce la fa più e che vuole tornare ad una vita normale?!
Leggo queste vostre testimonianze e rimango veramente sorpresa dalla vostra perseveranza, dalla vostra voglia di andare avanti malgrado questa malattia devastante sia entrata nella vostra vita e sia arrivata ad uno stadio avanzato, aggressivo, devastante.
Hanno diagnosticato l’Alzheimer a mia nonna 2 anni fa e da allora la malattia ha avuto un decorso molto rapido nonostante le medicine. Accettare la malattia non è stato facile, mia nonna è per me come una mamma … mi ha cresciuto, mi è stata sempre vicino, ha sempre vissuto con tutta la famiglia. Una famiglia unita la nostra che si era ripromessa di affrontare la malattia con determinazione, di dare amore e affetto a nonna nonostante tutto.
Ma man mano che le cose peggiorano però la grinta si affievolisce, si soffre, si sta male. Nonna non riconosce più mia madre, è aggressiva, i calmanti non fanno nessuno effetto e noi non ce la facciamo più. Arrivi ad odiare la persona malata, lo sai che non è colpa sua ma provi rabbia perché la persona di un tempo non c’è più e quella che c’è ora grida, bestemmia, ti accusa di averle rubato tutto. Io adesso devo pensare a mia madre che è distrutta, ho paura che si ammali ... non esce più, ha paura. Mi chiedo fino a che punto ci si debba spingere per una persona che anche se ami tanto non è più in grado di capire neanche dove si trovi e con chi viva.
Abbiamo preso una decisione dolorosa ma secondo noi assolutamente inevitabile ... il ricovero in una struttura specializzata. Purtroppo si arriva ad un punto che non si sa più come comportarsi e il problema diventa più grande di noi.
Io amo mia nonna e continuerò sempre ad amarla ma forse non siamo forti come tutti voi!

Emilia


Ritorna alla Sala di scrittura


Ultimo aggiornamento di questa pagina 31 gennaio 2009