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Impegno comune per l'Alzheimer


La Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (FIMMG) e la Federazione Alzheimer Italia lavoreranno insieme per migliorare l'assistenza alle persone colpite da questa malattia.
Pubblichiamo qui di seguito l'intero PROTOCOLLO D'INTESA.


Roma, 31 ottobre 2000
La Federazione Alzheimer e la Fimmg

premesso
  • che la Federazione Alzheimer Italia rappresenta le associazioni sorte in varie Regioni e città a tutela dei malati di Alzheimer e delle loro famiglie, che è la rappresentante in Italia dell'ADI (Alzheimer Disease International) e che la sua presidente è membro del Consiglio Direttivo della Federazione Alzheimer Europa, che infine la Federazione Alzheimer Italia è riconosciuta dai Ministeri, dalle Regioni e dal Parlamento;
  • che la Federazione Italiana Medici di Famiglia (Fimmg) è la referente istituzionale dei medici di famiglia italiani, grazie alla adesione del 50% dei medici di famiglia operanti sul territorio nazionale (58.000 complessivamente) con una diffusione capillare (un medico di famiglia ogni mille abitanti);
  • constatato
  • che il 6,4% dei cittadini ultrasessantacinquenni è affetto da "demenza",
  • che ogni medico di famiglia assiste in media 15 dementi, di cui 9 affetti da malattia di Alzheimer,
  • che il progressivo invecchiamento della nostra popolazione determinerà un'emergenza sanitaria e sociale
  • denunciano
  • la dimensione, la gravità e la complessità del problema della demenza
  • la carenza di servizi territoriali, che permetta, dopo la diagnosi, una valutazione complessiva del malato e dei suoi bisogni
  • la carenza di centri diurni per alleggerire il peso della famiglia e per interventi riabilitativi
  • la carenza di posti letto in residenze sanitarie dedicate a questa patologia
  • affermano
  • che, stante il fatto che il luogo naturale dell'invecchiamento di una persona deve essere il suo ambiente abituale di vita- si deve puntare sulla assistenza domiciliare perché questa rappresenta la soluzione umana, sociale ed economica più congrua e corretta,
  • che nel percorso che va dall'accertamento diagnostico alla definizione dei problemi-bisogni del malato e della sua famiglia, con un particolare piano terapeutico assistenziale, è essenziale l'apporto del medico di famiglia che ha un ruolo chiave di coordinamento ed integrazione tra i vari operatori di volta in volta coinvolti, per il raggiungimento degli obiettivi: diagnosi tempestiva, valutazione dell'evoluzione del deficit cognitivo, interventi riabilitatitivi, intervento di educazione sanitaria e di sostegno alla famiglia,
  • che le due Federazioni svolgono una fondamentale azione sinergica, per la migliore cura ed assistenza
  • propongono
  • che vengano istituiti su tutto il territorio nazionale i "distretti socio-sanitari" dotandoli di adeguato finanziamento capitario autonomo con conseguente spostamento di risorse dagli ospedali verso i servizi del territorio e la famiglia del malato,
  • che l'assistenza al malato di Alzheimer venga svolta da personale qualificato in modo continuativo,
  • che vengano erogate alle famiglie misure di sostegno quali facilitazioni all'ottenimento dell'indennità di accompagnamento, deducibilità fiscale delle spese sostenute, aiuto economico per le famiglie a basso reddito, introduzione della legge sull'Amministratore di sostegno.
  • si impegnano
  • ad elaborare un progetto obiettivo da proporre alle Regioni ed alle Aziende Sanitarie,
  • ad elaborare e realizzare una campagna di comunicazione, volta a sensibilizzare le istituzioni (Regioni, Ministeri, Ospedali), le categorie professionali (medici, infermieri, ecc.), le famiglie dei malati, l'opinione pubblica in generale, i mass-media, sul grande problema della malattia di Alzheimer,
  • a stimolare la ricerca dei medici di famiglia sulla malattia, promuovendone anche la formazione,
  • a promuovere counselling, educazione sanitaria e sostegno psicologico ai malati e alle famiglie.
  • a tale scopo presentano una prima serie di proposte
  • Istituzione dell'Ufficio "Impegno comune per l'Alzheimer", nel quale far confluire tutte le risorse per realizzare nel concreto il "protocollo d'intesa" presente; all'interno dell'Ufficio verrà costituito un Ufficio per la Comunicazione, prevalentemente destinato ad essere interfaccia con i mass-media,
  • Organizzazione della cerimonia di firma ufficiale di questo protocollo alla presenza di autorità nazionali e regionali, esponenti del mondo sanitario e del volontariato, nonché dei rappresentanti dei mass-media (radiotelevisione e giornali/periodici),
  • Ideazione del Premio Giornalistico "Medico e Famiglia uniti per l'Alzheimer", con composizione di Comitato Promotore, Comitato di Selezione lavori, Commissione di Aggiudicazione, Comitato degli Sponsor,
  • Organizzazione della cerimonia di conferimento del Premio.
  • e si impegnano inoltre a realizzare attività comuni e sinergiche
  • revisione ed integrazione delle cartelle stampa delle due Federazioni,
  • aggiornamento della mailing list degli organi di stampa,
  • distribuzione delle cartelle stampa
  • organizzazione di una conferenza stampa; nel primo anno eventualmente per la cerimonia della firma ufficiale e per l'annuncio del Premio Giornalistico.
  • sollecitare e stimolare la partecipazione a trasmissioni televisive (tipo UnoMattina) ed in contenitori televisivi, ponendosi come obiettivo almeno una presenza all'anno su almeno 4 canali,
  • realizzare una servizio speciale (durata massima 10') da distribuire su network di TV locali (Cinquestelle, SEI, ecc.)
  • aprire reciprocamente pagine dedicate alle Federazioni nelle proprie pubblicazioni periodiche,
  • aprire la reciproca partecipazione ai Convegni, Congressi, dibattiti sia per presentare il Protocollo d'Intesa, sia in relazione a problemi specifici di interesse comune,
  • mettere a disposizione reciproca materiale scientifico e materiale di consultazione, come ad esempio il Manuale Alzheimer
  • creare un link fra sito Fimmg e sito Alzheimer

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