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DOBBIAMO ESSERE FORTI ...



Gentile associazione,
vi scrivo da Caserta, e mio papà è malato di Alzheimer.
Non vi descrivo i sintomi, il decorso, i comportamenti, le reazioni della malattia, perché le conoscete meglio di me. Ma ciò che fà più male, è la consapevolezza che non c’è possibilità di guarigione o di miglioramento. C’è, per fortuna, solo la possibilità di rallentare il decorso della malattia aiutandolo con i farmaci.
Mio padre purtroppo si è ammalato molto giovane, 7 anni fa. Mi hanno detto che nelle persone che si ammalano molto giovani il decorso è più veloce, ma io voglio pensare che non sia così. Proprio in questi giorni abbiamo cambiato medico, dopo averne consultati diversi in molte parti d’Italia.
Questo medico, che gli ha cambiato anche la cura, ci sembra professionalmente più preparato e umanamente più disponibile verso le persone ammalate di Alzheimer. Infatti da quando abbiamo sostituito la cura mio papà stà abbastanza meglio, non è più nervoso, non ha più scatti di rabbia e sorride più spesso.
Comunque, volevo dirvi che sono giorni che leggo le varie testimonianze su questo sito, ed oggi mi sono deciso a scrivere anche io, ho capito che ci sono tante persone nella mia stessa situazione e scrivendo qui mi sento molto meglio e più vicino agli altri che capiscono come ci si sente.
Al di là della cura per il malato di Alzheimer, in questi 7 anni passati fino ad ora, ho capito che la medicina più importante (o quasi) è l’amore che ha la famiglia verso il malato. Ho imparato a creare un ambiente tranquillo, dove lui possa fare ciò che vuole senza pericolo per lui e per gli altri. Oggi, ci capiamo quasi al volo. Lui per fortuna non è nella fase acuta della malattia, e spero che resti il più possibile in questa fase. Io mi sono dovuto sostituire a lui per tutti i lavori da fare, mia mamma lo accudisce quando è a casa (mia mamma lavora ancora) e le mie sorelle fanno quel che possono per aiutare mia mamma.
Mi sono reso conto che ci vuole tanta forza interiore, e anche se in passato in alcuni momenti questa forza non l’avevo, con il tempo e con l’avanzare della malattia mi viene quasi automatico trovare la forza, andare avanti, e sorridere sempre e comunque. Mi viene automatico perché loro lo percepiscono, se tu ridi, lui sorride e non può far altro che fargli bene. Noi papà lo teniamo a casa, non abbiamo mai pensato di ricoverarlo in qualche struttura neppure per un giorno, e mai lo faremo. Per tutto quello che lui ha fatto per noi e anche per gli altri, lotterò contro chiunque e contro ogni forma, anche peggiore, di questa malattia per far in modo che lui resti a casa sua circondato dall’amore delle persone che più lo amano.
Lui ha sempre fatto del bene nella vita, anche per il lavoro che faceva, ma purtroppo si è ammalato un paio di anni dopo essere andato in pensione.
Comunque non voglio allungarmi ulteriormente, vorrei solo aggiungere, per tutte le persone che si trovano nella mia stessa situazione, di essere forti, di non scoraggiarsi mai, anche se si lotta contro un male terribile che ti distrugge interiormente. Bisogna sempre trovare la forza ed andare avanti, sia per il bene del malato che per i suoi familiari. Lo so che è difficile, stò imparando anche io giorno dopo giorno a farlo sempre meglio, ma ci si deve riuscire.
Inoltre vorrei ringraziare questa associazione, per lo scopo umano che si prefigge e per la possibilità data a tutte le persone come me di poter condividere dolori e paure di questa malattia. Vorrei sapere se c’è qualche associazione nella mia zona e come fare per sostenere questa. Se c’è la possibilità di ricevere materiale informativo ve ne sarei grato. Spero che pubblichiate questa lettera e vi ringrazio di cuore per tutto quello che fate.
Agli amici di questo sito: siate forti, un giorno verrà la luce e la pace anche per tutti noi. Un abbraccio a tutti.

Giò


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Ultimo aggiornamento di questa pagina 2 genaio 2011