Alzheimer Italia - Federazione delle 
Associazioni Alzheimer d'Italia
 

PER CHI ASSISTE IL MALATO

PARTE TERZA
Cambiamenti d'umore e di comportamento

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Frustrazione
A mia madre era sempre piaciuto cuocere dolci al forno. Ogni venerdì sera ci portava una torta. Ma da quando era venuta a vivere con noi, avevamo avuto alcune sorprese spiacevoli e lei era sempre più frustrata per le cose che non riuscivano bene. Era molto agitata e alla fine disse che cuocere al forno non faceva più per lei. Mia figlia però trovò una soluzione. Disse alla nonna che voleva imparare a fare le torte. Decisero che mia figlia avrebbe svolto il lavoro e mia madre, come "esperta", avrebbe fatto da supervisore
 

Molti sintomi della malattia di Alzheimer evidenziano gravi perdite: perdita della coordinazione, della memoria, dell'indipendenza, della capacità di comunicare e del controllo sulla propria vita. I malati devono costantemente affrontare queste perdite. Man mano che la malattia progredisce, essi sono sempre meno in grado di svolgere attività di routine, come parlare con la gente, vestirsi e mangiare. Diventano sempre più dipendenti dagli altri. Tutto questo può essere motivo di enorme frustrazione. Anche chi assiste può sentirsi frustrato, quando vede fallire gli sforzi di dare aiuto, quando non riesce a capire o ad essere capito dalla persona affidata alle sue cure. Tuttavia, sapere ciò che può essere frustrante per il malato può aiutare ad impedire che tali situazioni si verifichino.


 
Come affrontare la frustrazione
 
  • Usare il senso dell’umorismo
 
Come prevenire la frustrazione
 
  • Incoraggiare la persona malata a fare le cose da sola


Come affrontare la frustrazione
Usare il senso dell’umorismo
Ci si accorgerà presto che il senso dell'umorismo può alleviare un po' della tensione in una situazione difficile. Si può impedire al malato di demenza di sentirsi frustrato attirando la sua attenzione sul lato comico della situazione (che non significa prenderlo in giro).

Come prevenire la frustrazione
Incoraggiare la persona malata a fare le cose da sola
La sopravvenuta incapacità di fare le cose e la dipendenza dagli altri possono portare non soltanto alla frustrazione, ma anche alla perdita del senso della dignità e dell’autostima e - infine - ad uno stato di totale impotenza. In molti casi il malato di demenza si sentirà certamente tanto meno frustrato e più sicuro di sé, quanto più sarà in grado di arrangiarsi da solo. Bisogna perciò incoraggiarlo a cercare di realizzare qualcosa da solo, offrendogli - se necessario - un minimo aiuto e assicurandosi che operi in un'atmosfera tranquilla e rilassata. Se ad esempio il malato ha difficoltà ad aprire un pacchetto di biscotti o di dolci, si può essere indotti a pensare che è più gentile e più rapido aprirlo per lui. Invece, questa sarà solo una cosa in meno che il malato riuscirà a fare rispetto a prima e quindi motivo in più di frustrazione. Meglio sarebbe quindi scegliere in futuro pacchetti più facili da aprire, lasciandogli però il tempo di farlo da solo. Un'altra soluzione potrebbe essere quella di spiegargli o fargli vedere un modo diverso di fare le cose. Bisogna comunque evitare di umiliarlo in presenza di altre persone e accertarsi che non debba svolgere compiti difficili quando c'è gente. Mantenere in attività il malato può anche aiutarlo a tenere lontano la noia. Laddove possibile, è bene dargli la possibilità di scegliere tra due o tre alternative: il malato sarà probabilmente in grado di fare una scelta, purché limitata. Questo potrà aiutarlo ad evitare certe situazioni potenzialmente frustranti e gli darà l’impressione di non aver perso completamente il controllo sulla propria vita.

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Ultimo aggiornamento di questa pagina 31 dicembre 2008