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Guardo l'uomo gentile dai teneri occhi azzurri



Guardo l'uomo gentile dai teneri occhi azzuri.
Mi sorride.
E' mio padre.
Forte e burbero tranviere. Da bambino ero sicuro nella sua grande mano.
E che gioia passeggiare per Trastevere tra Mamma e Papà.
Con la scusa di conoscere il cambio turno, dopo la visita al deposito di Trastevere, andavamo
a mangiare la pizza.
Serate di giugno, con Roma inondata del fresco Ponentino.
Io, alle soglie degli anni 70, non ancora toccato dall'indignazione e dal disgusto per le
troppe stragi impunite ero felice con il mio Papà.
Orgoglioso di quell'Uomo che conosceva tutti e che tutti salutavano. " .. Ciao Lucià". Colleghi,
Venditori ambulanti, Osti, Vigili urbani. Persone che incontravi un tempo nella Trastevere
dei miei ricordi.
Ti ricordi Papà? Ricordi la Guerra? Lo sbarco degli Alleati in Sicilia ed il Carro armato
che guidavi?
Ti ricordi Papà? Quando guidavi l'autobus? Io aspettavo il 98 per vederti alla guida. Salivo
con baldanzoso orgoglio e dicevo forte al bigliettaio "sono il figlio dell'Autista!"
Ti ricordi Papà? Quando facevi un po' di sindacato con la UIL?
Ricordi il tuo impegno con il PRI e la Sezione di Testaccio? Ricordi Poggelli? Feriaud?
Io giovane Comunista ero tanto orgoglioso di TE!
Mi guardi con i tuoi occhi azzurri, resi ancor più chiari dal tempo trascorso.
Mi guardi. Sorridi. Assente. Lontano. Spento.
Sorridi. E io penso alle cose non dette.
Oggi non mi comprendi e io piango!
Ciao Papà!
Papà!?
Maurizio


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