Introduzione
Che l’attività fisica sia un toccasana per corpo e mente è ormai un dato certo. Ancora poco si
conosce, però, sui suoi benefici per le persone con demenza. Le revisioni sistematiche nella letteratura internazionale che si sono occupate
esclusivamente di questo tema sono due: una tratta gli effetti dell’esercizio fisico sulla depressione della persona con demenza e l’altra gli
effetti dell’esercizio ritmico a casa.
Ci soffermiamo sulla prima rassegna del 2011 (Potter 2011): essa ha consentito di identificare 13
studi clinici randomizzati che hanno valutato gli effetti dell'attività fisica su funzionamento fisico, qualità della vita e depressione nelle
persone anziane con demenza. Sei studi hanno indagato le modificazioni comportamentali e l’umore a seguito dell’attività motoria, quattro la
depressione e tre i disturbi comportamentali. Di seguito una breve descrizione dei quattro studi centrati sulla depressione dalla quale si evince
come sia necessario approfondire l’efficacia dell’esercizio fisico in quanto ogni protocollo di studio presenta misure di outcome e tempi di follow-
up differenti.
Il primo di questi (Burgener 2008), è un piccolo studio (n=43) di persone residenti in comunità di persone
anziane con demenza. L'intervento motorio proposto è stato di tipo multimodale prevedendo sessioni di Tai Chi (60’, 3 volte a settimana per 40
settimane) e terapie cognitivo-comportamentali. Gli autori hanno riferito che a 20 settimane di osservazione nei partecipanti migliorava
l’autostima e alcune abilità mentali, ma non vi erano differenze statisticamente significative tra i gruppi a 40 settimane.
Il secondo studio, (Rolland 2007) ha raccolto un campione maggiore (n=134) di persone assistite
presso residenze sanitarie assistenziali. I partecipanti hanno eseguito esercizi di stretching, forza, flessibilità ed equilibrio per 60’,
2 volte/settimana per 40 settimane. Dopo 12 mesi il gruppo che aveva partecipato all’attività motoria mostrava un punteggio più alto nella scala di
miglioramento della depressione rispetto al gruppo di controllo, ma questo senza alcuna differenza statistica.
Il terzo studio, (Van de Winckel 2004) ha coinvolto 25 partecipanti ricoverati in un ospedale
psichiatrico. L'intervento era composto da esercizi di forza, equilibrio e flessibilità accompagnati da musica, 30’al giorno per 12 settimane.
Il follow-up a 3 mesi dall’inizio del trattamento non ha mostrato alcuna differenza significativa nel comportamento depressivo.
L'ultimo studio (Teri 2003) ha arruolato 153 persone che vivevano presso la propria abitazione con
i loro carer. L'intervento comprendeva esercizi di aerobica, resistenza, forza, equilibrio e flessibilità 30’ due volte alla settimana per 23
settimane. Ai caregiver nel frattempo erano stati forniti momenti di formazione sulla gestione del comportamento problematico. A 2 anni di
follow-up la differenza era statisticamente significativa a favore dell'intervento.
Tale rapida carrellata suggerisce l’importanza di approfondire gli studi sull’attività motoria:
ad esempio partecipazione e motivazione delle persone con demenza nello svolgimento dell’allenamento fisico, programmi di allenamento motorio
specifici e ricaduta e benefici della partecipazione all’attività motoria anche sul caregiver.
Metodo
Partecipanti
Persone affette da demenza in fase lieve-moderata, senza difficoltà motorie e di deambulazione ed
ancora in grado di beneficiare delle interazioni di gruppo. Trattandosi di un’attività che implica la presenza di un accompagnatore è fondamentale
la presenza di un familiare o assistente familiare disponibile a collaborare al progetto.
Sarà compito della psicologa che opera presso la Federazione Alzheimer Italia valutare la possibilità che la diade (persona con demenza e familiare)
possa partecipare all’attività cen uno o più colloqui preliminari in sede e spetta alla terapista occupazionale che collabora con
l’Associazione Alzheimer Milano la somministrazione di alcune scale e test.
Reclutamento
I possibili beneficiari saranno informati dell’iniziativa durante le attività dell’Associazione:
- colloqui sociali/psicologici/di terapia occupazionale presso la sede dell’Associazione Alzheimer Milano
- corso di formazione per i familiari
Il reclutamento vero e proprio avverrà attraverso uno o due colloqui in sede in cui sarà possibile
valutare la presenza dei principali criteri di selezione e somministrare scale e test.
Nel corso del colloquio, la psicologa e la terapista occupazionale individueranno la modalità migliore per proporre l’attività sia al familiare sia
alla persona con demenza allo scopo di motivare entrambi alla partecipazione.
Nel corso del colloquio sarà possibile raccogliere i seguenti dati per ciascun partecipante:
cognitività globale attraverso il test di screening Mini Mental State Examination (MMSE; range 0-30);
età e scolarità della persona con demenza;
tipo di demenza;
familiare accompagnatore
Per questo primo gruppo pilota non si ritiene necessario inserire altr1 test.
Intervento
Sulla base dell’esperienza avviata dal 2017 presso la Comunità Amica delle Persone con Demenza di Abbiategrasso sono state definite le
caratteristiche dell’intervento che vedrà il suo avvio, anche nel contesto milanese, presso “Accademia Scherma Milano”:
- rapporto uno ad uno - la persona con demenza partecipa insieme ad un accompagnatore che la affianca per l’ora di ginnastica dolce
- presenza di un istruttore adeguatamente formato per la tematica della demenza
- flessibilità della proposta motoria che deve essere appositamente modulata nel tempo in base alle condizioni cliniche di malattia delle persone
con demenza
- piccolo gruppo: massimo 16 partecipanti (8 persone con demenza e 8 accompagnatori)
- frequenza di una volta a settimana per un’ora di ginnastica dolce, con cicli di tre mesi
Allo scopo di far partire a Milano un primo gruppo pilota di ginnastica dolce per il trimestre
ottobre-dicembre 2019 si rende necessario:
- organizzare una formazione (teorico – pratica che preveda lezioni frontali e attività in palestra) per gli istruttori.
- concordare una supervisione quindicinale durante l’attività di ginnastica dolce da parte degli istruttori che stanno conducendo la medesima esperienza ad Abbiategrasso
- redigere un questionario/intervista semi strutturata di valutazione del gradimento dell’attività sia per le persone con demenza sia per i loro familiari
- pianificare la divulgazione dell’attività nel corso delle consulenze quotidiane della Federazione Alzheimer Italia
Obiettivi del progetto trimestrale ottobre-dicembre 2019
- Contrastare l’isolamento sociale
- Aumentare il benessere psico -fisico delle persone con demenza
- Offrire uno spazio di attività piacevole sia per le persone con demenza sia per i loro familiari
- Favorire l’inclusione sociale e la socializzazione delle persone con demenza all’interno della comunità garantendo un’attività in un luogo non
stigmatizzante
- Valutare la fattibilità dell’attività motoria mediante la valutazione dei costi, del gradimento e dei benefici ottenuti
- Raccogliere il parere e l’opinione delle persone coinvolte nel progetto (persone con demenza e familiari) mediante questionari e interviste semi
strutturate
Durata e organizzazione
Da maggio a dicembre 2019: reclutamento delle persone interessate all’attività e formazione/supervisione degli istruttori
Da ottobre a dicembre 2019: primo trimestre di intervento con le diadi coinvolte e analisi dell’esperienza. Attività di ginnastica dolce
un’ora alla settimana con orario (10.00-11.00) con la possibilità per le persone di accedere prima per organizzarsi con il cambio scarpe.
Presenza di un terapisra occupazionale sia per l’accoglienza sia per osservare eventuali criticità.
Conclusioni
Al termine del primo trimestre sperimentale ottobre – dicembre 2019 verrà redatto da parte dei professionisti coinvolti un rapporto che, oltre a
documentare l’attività svolta, servirà a valutare tempi e modalità per il proseguimento del progetto.
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