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"I MIEI CARI VECCHIETTI"



Lavoro in modo affannato da diversi mesi per alleviare le sofferenze dei "miei cari vecchietti"; così li chiamo gli anziani che ogni giorno accudisco.
Cerco nel miglior modo possibile di essere per loro un punto di riferimento.
Ogni giorno lavoriamo insieme per ricordare i loro nomi, l'età, l'indirizzo e tutto quanto può servire loro per sentirsi il meno spaesati possibile; ogni giorno è sempre diverso dal precedente e ogni giorno imparo da loro cosa vuol dire amare ed essere amati.
Spesso capita di andare al lavoro e di non averne poi tanta voglia, ma quando entro in quelle sale e li trovo lì, seduti ad aspettare qualcosa o qualcuno mi rendo conto che è meraviglioso vivere con loro e per loro.
A volte capita di entrare in sala e non trovare uno di loro e vi assicuro è un po' come perdere una parte di me.
Ogni giorno mi accorgo che solo un uomo può comprendere un uomo e che anche sé sono assenti, anche sé non parlano o sé urlano o sé ti mordono, restano sempre esseri umano che hanno bisogno di altri uomini.
I miei cari vecchietti mi hanno dato molto e continuano a darmi tanto, ed io darò a loro fino a quando lo vorranno.

Giuseppe Di Vaio


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