Alzheimer Italia - Federazione delle 
Associazioni Alzheimer d'Italia
 

PER CHI ASSISTE IL MALATO

PARTE TERZA
Cambiamenti d'umore e di comportamento

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Il malato ci segue ovunque
Certe volte trovavo la cosa davvero molto pesante. Mi seguiva dappertutto e la mia pazienza era al limite. La mia unica evasione era di chiudermi a chiave nel bagno a leggere il giornale. Ma adesso che va al centro diurno e le piace, ho due giorni alla settimana per me.
 

Se il malato di demenza ci segue e vuole stare sempre con noi, la nostra pazienza può essere messa a dura prova. Egli non soltanto richiede la nostra costante attenzione, ma ci priva anche di ogni momento di privacy. Può essere difficile riuscire a rilassarsi, quando si sente che l'altra persona aspetta la nostra prossima mossa. Come abbiamo osservato nel capitolo "Ansia e paura", il malato di demenza vive in un mondo dove nulla ha più senso e dove qualunque cosa può accadere. Non c'è perciò da meravigliarsi se non vuole mai perderci di vista; siamo probabilmente diventati per lui l'unica costante in un mondo che cambia continuamente. Nondimeno, è importante cercare di fare qualcosa prima che questa situazione cominci a logorarci anche per aiutare il malato a sentirsi più sicuro.


 
Come affrontare il problema del malato che ci segue ovunque
 
  • Rassicurare il malato dicendogli che torneremo presto
  • Trovare qualcuno che gli tenga compagnia durante la nostra assenza
  • Trovargli qualcosa da fare mentre non ci siamo
  • Consultare il medico


Come affrontare il problema del malato che ci segue ovunque
Rassicurare il malato dicendogli che torneremo presto
Il malato di demenza deve essere rassicurato sul fatto che torneremo e su quando torneremo, in termini che lui possa intendere. Sfortunatamente, i malati di demenza hanno un senso distorto del tempo e possono fraintendere quello che diciamo, oppure pensare che cinque minuti equivalgano a cinque ore (vedi il capitolo "Disorientamento").
Trovare qualcuno che gli tenga compagnia durante la nostra assenza
Può essere difficile spiegare quando saremo di ritorno, oppure convincere il malato a starsene in un'altra stanza per lasciarci un momento di tranquillità. Tuttavia ci accorgeremo probabilmente che, se si trova qualcuno che goda della sua fiducia, è più facile che il malato ci lasci andare senza cercare di seguirci. Non dobbiamo sentirci in colpa o egoisti per questo; abbiamo diritto ad avere un po' di tempo per noi stessi e dobbiamo fare in modo di ottenerlo. Non tutti hanno a disposizione un centro diurno, ma può accadere che amici o vicini accettino volentieri di fare ogni tanto una capatina per darci una mano. Forse è sufficiente chiederlo.
Trovargli qualcosa da fare mentre non ci siamo
Trovare una attività facile che il malato possa svolgere è un modo per tenerlo occupato ed evitare che ci segua. Non è necessario che sia qualcosa di utile, né che sia fatto bene; lo scopo principale è quello di distrarre l'attenzione del malato dalla preoccupazione della nostra assenza, in modo da poter fare quello dobbiamo senza essere ostacolati. Se il problema persiste e si ha l'impressione che il malato si spaventi, è meglio contattare il medico, che può essere in grado di aiutarci.

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Ultimo aggiornamento di questa pagina 31 dicembre 2008