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Storie di terapia occupazionale


Maria,
si rivolge allo sportello di Terapia Occupazionale della Federazione Alzheimer Italia per esporre il problema del marito Sergio da quattro anni affetto da malattia di Alzheimer.
Sergio è solito svegliarsi nel cuore della notte: la moglie riferisce un orario indicativo tra le 2 e le 3 del mattino, dirigendosi in cucina alla ricerca di cibo.
Sergio non è più in grado di svolgere da solo questa ricerca, non riconosce gli spazi della cucina, si confonde e crea trambusto e scompiglio nel cuore della notte.
La ricerca del cibo diventa un rovistare affannoso e confuso nei cassetti e nella credenza, spostando, facendo cadere e buttando a terra contenitori, utensili o cibo che si trovano nei cassetti, nelle antine e nella dispensa.
Il rischio di inciampare e cadere è molto alto e questa ricerca frenetica porta ad un aumento dell’agitazione e del nervosismo che Sergio esterna con un linguaggio volgare e aggressivo nei confronti della moglie che cerca invano di riportarlo a letto.
Durante i colloqui con la terapista occupazionale è emerso subito che nella storia personale di vita dell’uomo c’era l’abitudine a svegliarsi presto. Tale comportamento ha infatti un collegamento con le abitudini passate dell’uomo che, abitando in un paese di mare, era solito dedicarsi alla pesca, da giovane uscendo a pescare e, negli ultimi anni, accogliendo amici e conoscenti che rientravano dalle battute di pesca nella nottata.
A questa abitudine la moglie non aveva collegato direttamente l’attuale sveglia e ricerca di cibo in quanto da diversi anni l’uomo aveva perso ogni interesse verso la pesca sia nel desiderio di parlarne sia di ascoltare i racconti degli amici.
Ciò nonostante la moglie ricorda che Sergio, quando andava ancora a pescare, era abituato a fare uno spuntino con il pane rimasto dal giorno prima e caffè e portava inoltre con sé altro pane e della frutta di stagione non potendo prevedere la durata dell’uscita in mare. La terapista ha consigliato quindi alla moglie di lasciare sul tavolo, a disposizione e ben illuminato con una lampada da scrivania, pane, una tazza di latte e della frutta così da soddisfare la ricerca di cibo di Sergio.
Quando è stata richiamata, la signora ha segnalato miglioramenti nel contenimento dello stato d’ansia del marito per la ricerca di cibo.
Per cercare di evitare il girovagare si era pensato in un primo tempo di predisporre lo spuntino in camera, successivamente si è preferito farlo sul tavolo della cucina anche per consentire alla signora di rimanere a letto.

Se anche tu hai qualche difficoltà puoi consultare QUESTA PAGINA per avere alcune indicazione o puoi chiamare Pronto Alzheimer allo 02809767




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Ultimo aggiornamento di questa pagina 22 dicembre 2015