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PER CHI ASSISTE IL MALATO

PARTE TERZA
Cambiamenti d'umore e di comportamento

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Allucinazioni e deliri
Se mio marito rivolge la parola a qualcuno che crede gli stia seduto accanto, non mi metto a ridere, non gli spiego che lì non c'è nessuno. La prendo con calma e dico "Sei sicuro che lì ci sia qualcuno? Non è per caso il disegno delle tende?"
Mia sorella mi diceva che quasi tutti i giorni passava un uomo che cercava di aprire la nostra porta. Un giorno, subito dopo che il postino aveva messo una lettera nella cassetta della posta, lei mi disse che era venuto di nuovo, ed era piuttosto preoccupata. Io la rassicurai spiegandole che non si trattava di un ladro, ma lei non sembrava convinta. Allora, siccome conoscevo bene il postino, lo pregai gentilmente di suonare il campanello e consegnarmi la posta a mano invece di metterla direttamente nella cassetta. Mia sorella lo tiene sempre d'occhio, ma è molto meno ansiosa.
 

Un'allucinazione è qualcosa che uno crede di udire, vedere, sentire, ma che non esiste nella realtà, ed è in genere di natura spiacevole. Delirio paranoide, d'altro canto, significa che la persona ha una convinzione di natura persecutoria che non è fondata (ad es. che il postino volutamente nasconda delle lettere importanti). Purtroppo, a causa delle sue difficoltà di comunicazione, il malato di demenza tende a sentirsi sempre più isolato, ed ha poche possibilità di confrontarsi e riflettere con altre persone. I malati di demenza soffrono spesso di alterate identificazioni deliranti. I tipi più frequenti di identificazioni alterate riguardano parenti o persone addette all'assistenza che vengono ritenuti degli impostori, oppure la convinzione che visitatori immaginari vivano nella propria casa, l'incapacità di riconoscere la propria immagine allo specchio o prenderla per quella di qualcun altro (lo shock nel vedere riflessa l'immagine di un vecchio è anche legato ai problemi di memoria) e l'errata percezione delle immagini televisive come persone reali. Inoltre, come conseguenza del danno cerebrale, alcuni malati di demenza possono anche confondere o interpretare erroneamente ciò che vedono, sentono o gustano. Per esempio, possono lamentarsi perché un dolce è salato, perché una musica leggera è troppo forte, o perché fuori fa un freddo glaciale quando in realtà c'è un sole che spacca le pietre.
Allucinazioni e deliri possono provocare paure intense o scatenare comportamenti aggressivi. Il malato di demenza deve far fronte a una situazione che non capisce e che non riesce a controllare. All'inizio la nostra impotenza ci darà un senso di smarrimento e di frustrazione. Non dimentichiamo però che possiamo sempre aiutare la persona malata offrendole sicurezza e prendendo le necessarie precauzioni per ridurre le probabilità che il problema si ripeta.


 
Come affrontare le allucinazioni e i deliri
 
  • Cercare di spiegare e rassicurare, senza mettere in discussione la convinzione delirante
  • Cercare di distrarre l'attenzione del malato
  • Evitare la contenzione fisica
  • Non smentire le sue convinzioni: non sempre possiamo escludere che siano vere
 
Come prevenire le allucinazioni e i deliri
 
  • Consultare il medico
  • Cercare di scoprirne le cause e modificare l'ambiente


Come affrontare le allucinazioni e i deliri
Cercare di spiegare e rassicurare, senza mettere in discussione
la convinzione delirante

Anche se non è il caso di confermare le sue false convinzioni, possiamo comunque rassicurare il malato che tutto è a posto e la situazione è sotto controllo. Ad esempio il credere che qualcuno sta rubando i cucchiai, può essere per il malato motivo di sofferenza. Senza mettere in discussione quello che lui crede, possiamo rassicurarlo dicendogli che i cucchiai sono più che sufficienti. Se soffre di allucinazioni, crederà che quello che lui vede, sente, percepisce esiste veramente. Non ha senso cercare di persuaderlo che non è così. L'insistenza lo porterà soltanto ad una maggiore frustrazione e lo distoglierà dal cercare di comunicare quello che prova. L'aiuto che gli si può dare è quello di offrirgli conforto e sicurezza. Toccandolo e parlandogli con voce calma e rassicurante potremo riportarlo alla realtà. Bisogna fare attenzione che il contatto fisico non venga interpretato come una forma di violenza. Un altro tipo di approccio può essere quello di spiegare che noi non riusciamo a sentire o a vedere quello che lui vede o sente, ma che possiamo capire che cosa prova.
Cercare di distrarre l'attenzione del malato
Distrarre una persona che soffre di allucinazioni o di deliri di tipo persecutorio può essere una tecnica utile, specialmente se la persona è in preda a una forte emozione (paura o rabbia) e non si è riusciti a rassicurarla. Ma non sempre ciò è possibile. Faremo allora in modo che il malato abbia spazio sufficiente, evitando così di esporci a un pericolo fisico.
Evitare la contenzione fisica
A volte i malati di demenza hanno bisogno di parlare dei loro problemi. Se la persona che assistiamo è ai primi stadi della malattia, può esserle utile ricevere ascolto e consiglio. Anche se dimentica completamente di aver parlato dei propri problemi e di come si sente, ne avrà comunque ricavato almeno un temporaneo sollievo. Tuttavia, considerati i problemi di linguaggio, ogni genere di terapia che si basi sullo scambio verbale potrà essere applicata soltanto in un ristretto numero di casi e ai primi stadi della malattia.
Altre forme di terapia includono quelle basate sulla musica e sull'arte. Lo specialista potrà indicare il terapeuta più adatto, ma è importante trovarne uno che capisca i bisogni particolari dei malati di demenza.
Cercare di interrompere il circolo vizioso della depressione
È meglio non contenere un malato di demenza quando soffre di allucinazioni, perché non si sa come interpreterà la cosa. Inoltre, potrebbe opporre una resistenza ostinata, nella convinzione che qualcuno stia cercando di impedirgli di fuggire da una situazione di pericolo.
Questo è il caso, ad esempio, di allucinazioni che riguardino incendi o fughe di gas. Talvolta si riesce a rassicurare il malato che tutto è sotto controllo e a farlo calmare. A volte si può avere l'impressione che qualche forma di contenimento sia necessaria: in tal caso, dobbiamo badare a salvaguardare anche la nostra sicurezza personale.
Non smentire le sue convinzioni: non sempre possiamo escludere che siano vere
È bene evitare di contraddire apertamente il malato di demenza quando si lamenta - ad esempio - che qualcuno lo sta derubando. Il fatto che uno soffra di allucinazioni e di deliri non implica necessariamente che tutto ciò che dice sia falso. Qualcuno può approfittare di lui, come di qualsiasi altra persona. Le accuse di furto devono essere attentamente valutate.
Se ci sembra necessario rivolgersi direttamente agli interessati, dovremo prima rassicurarli (a meno che non siano veramente colpevoli!) sul fatto che le accuse fatte dal malato di demenza sono una conseguenza della malattia e non devono in nessun caso essere prese come un attacco personale.

Come prevenire le allucinazioni e i deliri
Consultare il medico
Le allucinazioni possono essere talvolta indotte da una patologia infettiva, oppure essere un effetto collaterale di farmaci. È importante contattare un medico, in modo da poter escludere queste due eventualità. Il medico può anche sospendere il farmaco o cambiarlo. I farmaci contro le allucinazioni devono essere tenuti come ultima risorsa, data l’alta incidenza di effetti indesiderati.
Cercare di scoprirne la causa e modificare l'ambiente
Nell'ambiente in cui vive il malato talvolta ci sono oggetti che possono causare un'allucinazione (ad esempio uno specchio, gli angoli bui, statuette o soprammobili in forma di animali, dipinti, ecc.). Scoprire la causa scatenante dell'allucinazione aiuterà a impedire che si ripresenti. Per questa ragione, è buona norma cercare di allontanare gli oggetti che non sono strettamente necessari, purché si abbia cura di non fare di colpo dei cambiamenti troppo drastici, altrimenti, la persona malata di demenza potrebbe sentire la mancanza di cose che le appartengono, pensare che qualcuno le ha rubate e sentirsi disorientata perché la stanza o la casa non le sono più familiari. In alternativa, potrebbe essere utile coprire semplicemente gli specchi e scostare le tende. Facendo in modo che ci sia luce sufficiente si può evitare al malato di vedere cose inesistenti, come ad esempio di prendere le ombre per buchi nel pavimento.

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Ultimo aggiornamento di questa pagina 31 dicembre 2008