PER CHI ASSISTE IL MALATO PARTE TERZA
Cambiamenti d'umore e di comportamento
Clicca qui per tornare indietro Apatia Durante quest'ultimo anno, a mia madre riesce molto difficile organizzarsi per fare le cose. Se lasciata a se stessa, tende a starsene seduta in poltrona per quasi tutta la giornata. Ma ho trovato che, quando riesco a smuoverla, le piace fare delle cose, come ad esempio tirar fuori la scatola del cucito.
Alcuni malati di demenza stanno seduti, o rimangono senza far nulla, molto a lungo. Può succedere anche che smettano di parlare con la gente e si chiudano in se stessi, forse come conseguenza della loro incapacità di comunicare. Anche se è improbabile che questo comportamento ci crei dei problemi concreti, può comunque farci temere per il benessere del malato, che può sembrare infelice, stanco di vivere e demotivato.
La causa di tale comportamento è sconosciuta. Tuttavia, con pazienza e perseveranza, possiamo incoraggiare il malato a fare qualcosa e a interessarsi di ciò che accade intorno a lui.
D'altra parte, talvolta dovremo rassegnarci al fatto che il malato preferisce veramente che lo si lasci stare.
Come affrontare l'apatia
- Non costringere il malato a fare qualcosa che non vuole
- Incoraggiare le attività che riesce a svolgere
- Congratularsi con lui quando riesce a fare qualcosa
- Lasciare che si fermi quando è stanco
- Cercare di stimolare il suo interesse
Come affrontare l'apatia
Non costringere il malato a fare qualcosa che non vuole
Non sempre è possibile persuadere il malato di demenza a fare qualcosa che lui non vuole. In questi casi è meglio non insistere, perché l'agitazione che ne deriverebbe potrebbe annullare gli eventuali benefici.
Incoraggiare le attività che riesce a svolgere
Può darsi che chiudersi in se stessi sia un modo di reagire alle sempre maggiori difficoltà che si presentano. È importante perciò suggerire attività che il malato è in grado di svolgere e che lo costringano a muoversi; per esempio, aiutare a spolverare i mobili o innaffiare i fiori. Una volta che ha cominciato a muoversi, è probabile che cominci anche a sentirsi un po' più sereno e vivace.
Congratularsi con lui quando riesce a fare qualcosa
Concentrare l'attenzione sugli aspetti positivi (per es. congratulandosi con il malato per quello che ha fatto) piuttosto che criticarlo perché ha smesso. Se insistiamo troppo perché continui, può darsi che la prossima volta che gli proporremo di fare qualcosa si rifiuti.
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Ultimo aggiornamento di questa pagina 31 dicembre 2008