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Spesso ci accorgiamo di quanto sia difficile per il malato di demenza far entrare un
bottone in un'asola, girare un interruttore, raccogliere qualcosa e persino camminare. Questo
genere di problemi è noto con il nome di "aprassia". Le difficoltà di coordinazione e di manipolazione
degli oggetti hanno ripercussioni sulla vita quotidiana, rendendo complicate le attività più
comuni come vestirsi e lavarsi. In certi casi, il malato di demenza perde completamente la
capacità di stare in piedi o di camminare, per quanto non sia fisicamente menomato. Questo
succede perché, sebbene non sia successo nulla alle braccia, alle mani e alle gambe, il
cervello non riesce più a trasmettere alla periferia i messaggi appropriati.
Talvolta non è semplice capire se sia proprio questa la causa del problema, piuttosto
che la perdita di memoria o lo stato confusionale. Pur non conoscendo con sicurezza quale ne
sia la causa, si può offrire un'assistenza mirata, evitando forse che si verifichino ulteriori
problemi.
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- Cercare di fornire assistenza, senza rendere il malato dipendente
- Garantire un'atmosfera rilassata e concedere al malato tutto il tempo che gli occorre
- Rassicurarlo se si sente incapace e maldestro
Come affrontare la perdita di coordinazione e di manualità
Cercare di
fornire assistenza, senza rendere il malato dipendente
Talvolta il malato di demenza desidera essere
aiutato. È possibile fornirgli un'assistenza materiale, come quella di dividere un'operazione
in diverse fasi o eseguirne una parte noi stessi. Dobbiamo stare attenti, tuttavia, a non
sostituirci al malato, perché questo potrebbe portarlo alla perdita di motivazione. Alcuni
pensano che le persone abbiano acquisito con gli anni un certo automatismo. In tal caso può
essere sufficiente guidare la mano del malato o dargli l'avvio. Se sembra che il malato abbia
perso la capacità di camminare e di stare in piedi, può essere invece necessario un aiuto
fisico, facendo però attenzione a evitare sforzi eccessivi. Una sedia a rotelle a volte è la
miglior soluzione del problema.
Garantire
un'atmosfera rilassata e concedere al malato tutto il tempo necessario
A volte ci accorgiamo che il malato si sforza
di fare qualcosa e desidera collaborare. Forse ha soltanto bisogno di un po' di tempo in più.
Se avverte di essere sotto pressione perché faccia le cose in fretta, è probabile che si
senta stressato ed è più facile che sbagli.
Rassicurarlo,
se si sente incapace e maldestro
I malati di demenza sono spesso consapevoli
delle difficoltà che stanno attraversando. A parte la frustrazione di non riuscire a svolgere
un determinato compito, è possibile che provino imbarazzo per il loro insuccesso e si sentano
goffi e incapaci. Se poi sono presenti altre persone, il senso di disagio può essere ancora
maggiore. Di conseguenza, talvolta cercano di nascondere le proprie difficoltà sottraendosi
ad un compito o astenendosi da un'attività. Dobbiamo evitare, pertanto, di creare situazioni
che portino a un probabile fallimento o imbarazzo.
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