ALZHEIMER
Come tela di ragno,
avvolge lentamente,
e inesorabile preme
meschina, per la resa
dell’indifesa vittima
e tutto annulla e toglie anche il decoro.
E la mente ricopre
di impalpabile nebbia
che addensa pian piano
e ne fa muro,
e quello che v’è inciso lo cancella.
E avida scava intorno una trincea
per la lunga prigionia
che sfianca e svuota e rende, inconsapevole,
pronto il corpo - ormai dimenticato -
ad impietosa e solitaria agonia.
Nel tuo deserto senza orizzonti,
senza, ormai, storia,
va alla deriva senza un’emozione
quel tuo bel navigar, senza più approdo.Armando Bettozzi
13 giugno 2007Ultimo aggiornamento di questa pagina 14 febbraio 2009