 L’Alzheimer si è affacciato nella vita di mia madre 8 anni fa quando
neanche noi della famiglia avevamo piena coscienza di cosa fosse. Anzi inizialmente mi ero illusa che esistesse una
forma “lieve” della malattia e che mia madre avesse proprio quella. Il suo progredire mi ha dato l’esatta dimensione
della gravità della patologia stessa.
Mia madre non dimenticava soltanto sporadicamente le cose ma stava mutando la
sua personalità: alcune attenzioni che lei aveva sempre avuto per cose o persone non esistevano più!!!
La cura della
casa, sempre stata maniacale, diventava superficiale e sempre più approssimativa, la preparazione del pranzo era cosa
che non la riguardava più , le sue vecchie cose nell’armadio non erano più vecchie ed ogni volta le riscopriva come
si trattasse di regali mai scartati. Incontrando persone che non conosceva si lanciava comunque sempre in un saluto
caloroso quasi a voler nascondere la paura di non riconoscere.
L’inizio della malattia ha coinciso con la mia
gravidanza: volevo dividere quei mesi con lei, renderla partecipe, farmi consigliare per sentirmi forse ancora un po’
figlia prima di intraprendere l’avventura di madre.
E infatti sarei diventata presto madre non solo del mio bambino
ma un po’ anche di lei. Oggi, a distanza di 8 anni mia madre non parla quasi più e spesso in maniera incomprensibile,
cammina anche se a stento e la sua memoria ormai è fatta solo di attimi!!!
Eppure, nonostante ciò “oggi mia madre è
mia madre più di allora“: inizialmente avevo la sensazione di avere a che fare con una estranea tanto erano bizzarri
i suoi atteggiamenti, oggi fa molte meno cose rispetto ad allora ma le fa come le ha sempre fatte. Magari solo uno
sguardo ma è il suo sguardo, un’espressione di disappunto ma è proprio quella che usava prima che incontrasse
l’Alzheimer, anche una risata ha il suono della sua risata di sempre!
Mi accontenterei che tutto restasse così ma
così non sarà e so che di lei, strada facendo, dovrò perdere ancora molto!!!
Grazia
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