Stiamo imparando ad amare
nostro padre per quello che non ci può dare
Da circa un mese ho saputo che mio padre ha la malattia di Alzheimer.
I sentimenti contrastanti che si sono sviluppati dentro di me sono stati quasi soffocanti: lo stupore, l’amarezza, la tristezza di dover vedere sfiorire un uomo non più giovanissimo, ma certamente rassicurante come lo può essere un vero padre. Un uomo che molti, ma soprattutto noi figli abbiamo apprezzato proprio per le sue qualità intellettive, la sua carica umana, il suo entusiasmo per la vita.
C’è stata anche la rabbia, il nervosismo, la voglia di abbandonare tutto perché la consapevolezza del vivere è sempre molto crudele.
Oggi, dopo un mese, mi ritrovo a guardare mio padre con immensa tenerezza e dolcezza: un uomo che si fa coccolare sempre di più, lui che già era tenero anche nella sua forza, si fa prendere per mano perché ne sente la necessità. Anche nella malattia ci sta insegnando (a me e ai miei fratelli) a rispettarlo anche come uomo, come individuo che nasce vive e muore.
Stiamo imparando ad amarlo per quello che non ci può più dare. Nasce quindi la voglia da parte nostra di dare senza esser ricompensati, di stargli vicino, proteggerlo, rispettarlo e farlo rispettare con tutta la forza della nostra volontà.
Ancora una volta, anche così ammalato, sarà per noi maestro di vita, o meglio come piace dire a mio fratello "artigiano di vita". E’ stato così per anni, con la lucidità e la forza di carattere che lo caratterizzavano, lo sarà ancora domani con la debolezza, la tristezza e l’inconsapevolezza che lo caratterizzeranno. Noi fratelli ci guardiamo oggi e sappiamo che ci aspettano momenti bui, tristi e faticosi. Ma siamo figli suoi, figli di quel padre che, grazie al suo "essere stato" ci sta permettendo di seguirlo, di essere forti e fieri, ma soprattutto ci sta permettendo di non chiederci "perché proprio a lui?"
Sentivo l’esigenza di parlarne con voi perché oggi è un giorno particolare, ho ricevuto il vostro notiziario e il questionario che ho compilato con un senso di sollievo ......
Non si è mai soli e questo è un conforto troppo prezioso!Mara Frattini