UN SORRISO IN MEZZO AL BUIO (2) seconda parte
Circa un anno fa scrivevo "un sorriso in mezzo a tanto buio", ho messo il numero 2 come si usa nei film, il film, in questo caso, in cui siamo costretti ad essere i personaggi principi.
Un anno fa scrivevo una lettera piena di speranza e di grinta. Dopo 7 anni di convivenza con l'egregio Alzheimer una mattina di sole mia madre se n'è andata. Velocemente nessuno se n'è accorto, dopo la colazione, l'ho portata all'ospedale e la neurologa dopo le varie tac, con occhi bassi ( non dimenticherò mai) mi dice che era in coma irreversibile. Le chiedo se stesse scherzando non potevo crederci, non era possibile. E dopo 3 giorni se n'è andata.
Era finita la mia angoscia e le mie forze non dovevano più essere solo su di lei. Qualcosa dentro si strappa, qualcosa di forte dentro succede per chi accudisce con amore tanti anni una madre. Ora rileggo tutte le vostre lettere, ora riesco a farlo. Per chi come me ha accettato subito completamente l'Alzheimer, la loro morte provoca dentro un vero tzunami.
Per chi non lo accetta sarà una liberazione, ognuno di noi la vive in modo diverso, non ci sono regole "condominiali" fisse, non e' la regola accettare di subire Alzheimer, c'è chi non ci riesce, c'è chi ce la fa. Si fanno cose inenarrabili, a posteriori ora mi dico, ma come ho fatto, non ci posso credere io possa aver fatto tutto quello che ho fatto, non e' possibile.
L'amore ti porta davvero a darti una forza che non ha eguali, frase banale ma davvero troppo vera. Ti porta a sopportare dolori indescrivibili, quasi disumani. Leggo chi pero' sta avendo la sfortuna di non farcela, ma di sentirsi in colpa portando il proprio caro in una struttura protetta. E perché mai sentirsi in colpa. Io non l'ho mai fatto, perché mia madre me lo concedeva, era tenera dolce, certo aveva i suoi momenti, ma sopportabili.
Se diventano insostenibili violenti e cattivi, e non ce la fate più, inutile continuare anche perché anche loro avvertono la tensione, lo sentono. Ci sono malati e malati, dipende dal loro carattere, ma non dovete crollare, fatevi aiutare, senza sentirsi in colpa. In colpa di cosa? di non essere dei mostri di forza? Non avere voglia e' una cosa ma non farcela più cosa ben diversa.
Io non credo che il vostro caro voglia vedervi distrutto fuori e soprattutto dentro, sappiate solo che tutti loro hanno dei figli stupendi, voi noi, che ci prendiamo cura di loro ma ognuno arriva dove può. Sappiate solo e ricordatevi che siete il miglior figlio che il vostro parente malato possa desiderare, sappiatelo.
Io , nel terribile film dell'Alzheimer, durato 7 anni sono stata fortunata; mia madre e' sempre stata un carattere positivo; la Marta , la badante è stata con lei dal primo all'ultimo giorno ed e' quella che piange e soffre di più ora. Se non ce la farete fatevi aiutare, non e' un dramma se qualcun altro fa del bene per voi, dovete rimanere forti fino alla fine per poter dare amore fino all'ultimo giorno, ma e' fondamentale che teniate un po' di forza anche per voi stessi, e' fondamentale.
Abbraccio tutti i vostri malati vedendoci dentro un po' di mia madre e abbraccio tutti voi che fate fatica a vedere la luce negli occhi di chi vi ama e la luce alla vita.
Ma la luce tornerà, tornerà per tutti noi, sta tornando in me, ma quegli occhi verdi anche se con lo sguardo perso nel vuoto mi mancano da morire. Ce la faremo ve lo assicuro ce la faremo tutti insieme...................................!!!!!Laura
Ultimo aggiornamento di questa pagina 13 aprile 2009