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Milano, 21 settembre 2013 – Il Rapporto Mondiale Alzheimer 2013 “Alzheimer: un viaggio per prendersi cura: analisi dell’assistenza a lungo termine per la demenza”, presentato, in occasione della XX Giornata Mondiale Alzheimer, dalla Federazione Alzheimer Italia nell’ambito del convegno “Alzheimer. Informare per conoscere - Cura, Ricerca, Assistenza” rileva che:
- Con l’invecchiamento della popolazione mondiale, il sistema tradizionale di “cure informali” da parte della famiglia, amici e comunità in genere, necessiterà di maggiore supporto
- In tutto il mondo, il 13% degli over 60 richiede assistenza a lungo termine. Tra il 2010 e il 2050, il numero totale di anziani con esigenze di tipo assistenziale è destinato a triplicare, passando da 101 a 277 milioni di persone
- L’assistenza a lungo termine è destinata in prevalenza a persone affette da demenza, e l’80% degli anziani nelle case di riposo convive con la demenza. Attualmente, il costo globale dell’assistenza per la demenza supera i 600 miliardi di dollari, ovvero circa l’1% del PIL mondiale.
Il Rapporto, presentato a Milano il 21 settembre dal direttore esecutivo di ADI, Marc Wortmann, e dalla presidente della Federazione Alzheimer Italia, Gabriella Salvini Porro, è stato realizzato dal professor Martin Prince del King’s College di Londra e un team di ricercatori.
Raccomandazioni
- I governi di tutto il mondo dovrebbero fare della demenza una priorità, grazie all’implementazione di piani nazionali e all’avvio urgente di dibattiti nazionali sull’assistenza a lungo termine
- Creare sistemi atti a monitorare la qualità dell’assistenza alle persone affette da demenza in tutti i contesti – sia in strutture protette sia al proprio domicilio
- Promuovere l’autonomia e la scelta in tutte le fasi del viaggio nella demenza, dando priorità alle voci delle persone che ne sono affette e ai loro familiari
- I sistemi di assistenza sanitaria e sociale dovrebbero essere meglio integrati e coordinati per rispondere alle esigenze di ogni cittadino
- I caregiver che lavorano in prima linea devono essere formati adeguatamente e si dovrebbe assicurare un riconoscimento finanziario sia ai caregiver remunerati sia a quelli non remunerati in modo da sostenere il sistema di assistenza informale e migliorare il reclutamento e la fidelizzazione dei caregiver remunerati
- La cura in casa di riposo è una scelta significativa solo per una minoranza di persone – la qualità della vita a casa può essere altrettanto buona e i costi simili se il lavoro non retribuito dei caregiver familiari fosse valorizzato adeguatamente
- Si dovrebbe monitorare l’assistenza fornita nelle case di riposo in termini di qualità della vita e soddisfazione degli ospiti, in aggiunta alle ispezioni di routine, perché le case di riposo continueranno a essere un elemento fondamentale dell’assistenza a lungo termine
Rapporto Mondiale Alzheimer 2013 - in inglese (92 pagine)
Comunicato sul Rapporto Mondiale Alzheimer 2013 - in italiano
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