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Storie di terapia occupazionale


Vittoria,
è affetta da tre anni da una forma mista di demenza.
A rivolgersi allo Sportello di Terapia Occupazionale è il figlio Andrea, preoccupato perché la madre gira per casa senza mai riposarsi, ha perso interesse per qualsiasi cosa e parla sempre meno.
“Prima della diagnosi, mia madre era abituata a fare delle lunghe passeggiate e frequentava un centro diurno dove partecipava a molte attività ricreative tra cui, sua grande passione, il lavoro a maglia e all’uncinetto: era molto brava, ma dopo la malattia ha perso completamente interesse per questi lavori, così io e i miei fratelli abbiamo buttato ferri e lana”.

La Terapista, dopo aver ascoltato con attenzione il racconto di Andrea, ha posto alcune domande e fatto una visita domiciliare per osservare Vittoria da vicino durante il lavoro a maglia: così facendo ha capito che la donna aveva solo bisogno di qualcuno che le desse le prime indicazioni per partire.

Dopo essere stata aiutata a riprendere il lavoro a maglia, Vittoria ha infatti proseguito in autonomia, dando prova di avere consapevolezza di quanto stava facendo, commentando caratteristiche del lavoro, come il tipo di lana, il colore, la grandezza dei ferri.

Dopo un mese, Andrea racconta che la madre continua a lavorare a maglia condividendo questa attività con la badante: in questo modo per almeno un’ora al giorno resta seduta e calma. E, dopo aver lavorato a maglia, escono insieme per fare una passeggiata.


Se anche tu hai qualche difficoltà puoi consultare questa pagina per avere qualche indicazione o chiamare Pronto Alzheimer allo 02 809767.



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Ultimo aggiornamento di questa pagina 24 ottobre 2019